Continuano con il vento in poppa gli impegni di CremonaFiere che proprio in questi giorni sta completando il programma convegni di Fiere Zootecniche Internazionali, che vedrà lo svolgimento della edizione 2024 – la 79esima – dal 28 al 30 novembre 2024 (www.fierezootecnichecr.it).
Tra i temi al centro dei dibattiti anche la comunicazione verso il consumatore con i convegni “Milk.it” e “Meat.it”, appuntamenti ormai consolidati nell’ambito del ricchissimo programma convegni.
“Quello della comunicazione – spiega Sebastiano Porretta, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente di AITA (associazione italiana di tecnologia alimentare), nonché curatore dei due appuntamenti – è un tema sempre più cruciale per il comparto zootecnico e agroalimentare in generale. Ad esempio, come sappiamo, negli ultimi anni, il tema del benessere animale è diventato di grande interesse per i consumatori di tutto il mondo. Sempre più persone cercano di compiere scelte alimentari etiche che riflettano una maggiore consapevolezza e rispetto per gli animali. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, esistono diverse cattive interpretazioni capaci d’influenzare le percezioni dei consumatori riguardo al benessere animale; così come l’etichettatura dei prodotti alimentari molto spesso rischia di diventare ambigua e ingannevole. Infatti, termini come “naturale” (non normato in quasi tutti gli Stati per l’eccessiva vaghezza), “allevato a terra”, “allevato all’aperto” e “senza gabbie” possono facilmente confondere i consumatori”.
Non di meno, anche le certificazioni possono creare confusione.
“Esistono – continua Porretta – vari standard di benessere animale, ognuno con i propri criteri e livelli di rigore. Alcuni marchi di certificazione sono molto severi e garantiscono elevati standard di benessere, mentre altri possono essere più flessibili. I consumatori, ovviamente, non sono informati sulle differenze tra queste certificazioni, portando a scelte di acquisto che non riflettono realmente un miglior benessere animale”.
Influenza del marketing e disinformazione costituiscono ulteriori fattori critici (ad esempio, l’idea che tutti gli animali cresciuti in piccoli allevamenti locali abbiano una vita migliore rispetto a quelli allevati in grandi aziende non è sempre realistica); mentre non si può prescindere dal considerare la tensione intrinseca tra il desiderio dei consumatori di sostenere il benessere animale e il prezzo dei prodotti, visto che i prodotti che garantiscono elevati standard di benessere animale tendono inevitabilmente a essere più costosi.
“Per migliorare la comprensione dei consumatori sul benessere animale – sintetizza l’esperto – è essenziale aumentare la trasparenza e l’educazione. Informazioni chiare e accurate sulle condizioni di allevamento e sui significati delle varie certificazioni possono aiutare i consumatori a fare scelte più informate e etiche. Allo stesso tempo, le aziende devono essere ritenute responsabili per l’uso di pratiche di marketing ingannevoli e l’adozione di standard di benessere più rigorosi”. Anche di certificazione della qualità si dibatterà alle Fiere Zootecniche Internazionali con il convegno annuale Qualyservices.
Si tratta dunque di temi cruciali che troveranno a Cremona occasione di dibattito.
“Gli eventi professionali – dichiara il Presidente di CremonaFiere Roberto Biloni – come le nostre Fiere Zootecniche Internazionali sono uno strumento fondamentale per le filiere che rappresentano –. Tutti noi (la fiera, il territorio, le istituzioni, le università, i centri di ricerca, le associazioni, le aziende, gli allevatori) siamo consapevoli che il lavoro di squadra premierà le nostre produzioni valorizzando la filiera in termini sia di produttività, sia di capacità di comunicare tutti i suoi valori in primis la sostenibilità e la qualità”.