Firmato nei giorni scorsi un protocollo di intesa tra ZAF e Crea
Biloni (CremonaFiere): “un passo avanti nel cammino virtuoso che punta ad un’agricoltura e ad un’alimentazione sostenibili con una visione sul futuro”
Un rapporto sempre più stretto tra Cremona Fiere e il territorio. In uno sforzo insieme al territorio per condividere un patrimonio nell’ambito della moderna zootecnia, costituito di relazioni, competenze e conoscenze, frutto di una tradizione e un impegno antichi di quasi 80 anni.
Questo in poche parole il significato del protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi (il 27 marzo) tra Zaf (centro per l’innovazione agro zootecnica alimentare) e Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), con il ruolo strategico di Cremona Fiere per il settore, che punta a rendere sempre più consistente l’identità di hub zootecnico della realtà fieristica cremonese.
In questa scia, ieri si è inserito il momento di approfondimento che ha dato concretezza alla firma dell’accordo, offrendo uno spaccato della realtà virtuosa dell’agricoltura e della zootecnia cremonesi.
“Cremona Fiere – ha spiegato il presidente Roberto Biloni – mette a disposizione del territorio e del settore un vero e proprio patrimonio, fatto dalla rete di competenze, conoscenze scientifiche, relazioni con realtà produttive ed aziende e contenuti tecnici e tecnologici. Una ricchezza costruita in quasi 80 anni di storia di Cremona e della zootecnia. In questo tempo Cremona è sempre stata al centro di un comparto sempre più importante per il Paese e strategico per la società e che può costituire un ineguagliabile motore di sviluppo per il territorio. L’attività della fiera e del centro di innovazione e di tutti i suoi appartenenti sono fondamentali per avere la visione sul futuro delle produzioni agroalimentari. In particolare con l’accordo di oggi fra ZAF e CREA muoviamo un altro passo nel percorso di virtuoso che punta ad un’alimentazione sempre più sostenibile”.
Il pomeriggio, in sala Guarnieri a Cremona Fiere la partecipazione del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, “L’agricoltura e la zootecnia – ha esordito il sindaco – sono fondamentali per il futuro del nostro territorio, del paese e del mondo. Sentiamo di avere come città e territorio una responsabilità. Per questo abbiamo dato vita allo ZAF Innovation Center e per questo stringiamo alleanze: l’accordo con il prestigioso e competentissimo CREA è molto importante e ci riempie di soddisfazione. Cremona con questi accordi consolida un ecosistema, che unisce imprese virtuose, università e centri di ricerca e i focus previsti, ad esempio su nuove tecnologie, su analisi di impatto della filiera di produzione degli alimenti o sull’uso fruttuoso dei dati a disposizione delle aziende, sono temi caldissimi e strategici. Abbiamo il dovere di sostenere il nostro sistema di produzione di cibo e cura del suolo nella sua spinta già in atto all’innovazione e all’efficienza, volta ad affrontare le sfide di transizione e con determinazione dobbiamo lavorare per favorire anche l’ingresso di giovani forze in questo ambito essenziale per la vita di tutti noi”.
Entrando nel merito, Fabio Abeni, Direttore del Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura del CREA ha illustrato la diffusione della digitalizzazione e dell’adozione delle tecnologie di zootecnia di precisione negli allevamenti italiani, con particolare riferimento alla realtà lombarda e cremonese.
“In questo quadro – ha chiarito l’esperto – si è sviluppata l’attività del gruppo di ricerca del CREA che a Lodi si occupa di zootecnia di precisione (o precision livestock farming, PLF) nell’allevamento della bovina da latte. Nello specifico, la grande mole di dati che la tecnologia mette a disposizione deve essere adeguatamente integrata e valorizzata negli allevamenti per supportare al meglio le decisioni che gli allevatori devono prendere ogni giorno nelle loro stalle. L’obiettivo, su cui si rinnova anche la collaborazione di Crea con il territorio cremonese, è infatti quello di massimizzare il contributo che l’innovazione potrà fornire al miglioramento del benessere animale e alla sostenibilità dell’allevamento moderno”.
Le linee di ricerca del Rosetea Lab nel campo delle tecnologie avanzate per l’agricoltura sono invece state messe a fuoco da Giovanni Ferretti, Pro Rettore del Polo di Cremona del Politecnico di Milano.
“Le ricerche portate avanti presso il Polo di Cremona – ha puntualizzato il professore – riguardano molti temi, dalle bioenergie ai sistemi di irrigazione intelligenti, all’agrivoltaico, e costituiscono il fondamento della didattica erogata nel corso di Laurea Magistrale in Agricultural Engineering, primo in Italia”.
Margherita Dall’Asta, Federico Froldi ed Erminio Trevisi del Dipartimento DiANA dell’Università Cattolica hanno invece affrontato una riflessione su “Come integrare la nutrizione nell’impatto ambientale di un alimento, soffermandosi sul caso del latte”.
“Premesso che esiste un legame tra nutrizione e impatto ambientale – hanno spiegato gli studiosi – e che le nostre scelte alimentari svolgono un ruolo cruciale nel determinare la qualità della nostra dieta e quindi la nostra salute; le nostre scelte alimentari devono essere indirizzate a ridurre le impronte ambientali legate all’utilizzo di acqua, alle emissioni di gas climalteranti e all’utilizzo di suolo, mantenendosi adeguate dal punto di vista nutrizionale. In questo senso non tutti gli alimenti sono uguali.
L’Università Cattolica del Sacro Cuore, in particolare il Dipartimento DiANA, grazie al Centro di Ricerche per la Zootecnia e l’Ambiente, da anni è impegnata in progetti di ricerca volti a promuovere la sostenibilità della filiera del latte. Esistono infatti strategie che possono essere messe in atto per ottimizzare i processi produttivi del latte e degli alimenti derivati, al fine di ridurre gli impatti relativi alla produzione di questo alimento. Ad esempio esistono sistemi agro-zootecnici capaci di rimuovere anidride carbonica dall’atmosfera stoccando sostanza organica nei terreni”.